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Siamo pronti.
Abbiamo temperato le matite e sistemato gli astucci.
Questo è l’anno del pianto di svolta, quello avanzato, il livello superiore di lacrima, l’anno in cui lo guardi e ti spaventi….e non ti capaciti…e nuovamente ti sembra ieri.
E va bene che io ho pianto e continuo a commuovermi spudoratamente ad ogni sua conquista, ad ogni difficoltà affrontata, ad ogni grembiulino indossato, ma Santo Cielo, è già in terza elementare??
Dai che finora abbiamo scherzato, questo è l’anno di prime interrogazioni e esposizione orale di nozioni lette. Mio figlio ha tanta fantasia e una smodata passione per la lettura, e approccia una discreta oratoria quando si tratta di raccontarmi le avventure di Paperinik, confesso dunque la mia curiosità di vedere se l’uomo primitivo sarà per lui altrettanto meritevole di impegno nell’ elaborazione narrativa.
E poi, riuscirà quest’anno ad uscire da quel guscio e rispondere finalmente a tono alle piccole prepotenze? Anche quelle vanno in terza.
Coraggio piccolo grande uomo, spalle dritte e pronti al suono della campanella.
Via.

Stephy