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ARTICOLI, Il, IRONICO, mobasta, moda, modelli, Repubblica, società, stereotipi, taglie
L’articolo con servizio fotografico annesso, soprariportato, è preso dal portale di Repubblica.
Il post che state leggendo, è invece mio ed è scritto totalmente d’impulso.
Che palle. Che gran rottura di palle.
Possibile mai che per combattere il seccume modaiolo, sia sempre d’obbligo estremizzare i modelli offrendo ulteriori modelli?
Scusate, ma pur difendendo la libertà di interpretare la propria arte e quella degli altri, la leggerezza in questi scatti credo possano vederla solo la fotografa e la giornalista che ha pubblicato l’articolo.
Io vedo solo la voglia di essere irriverente, copiando peraltro lavori già sperimentati da mezzo mondo fotografico, che aveva evidentemente la stessa voglia.
A mio avviso, il risultato di queste “campagne”, è solo il passaggio da uno stereotipo all’altro, dimenticando che esiste la VIA DI MEZZO che non è quasi mai rappresentata. Questa serie di fotografie in particolare, cosa vogliono dire?? Che puoi sembrare leggera anche se è evidente che il sovrappeso di cui soffri è tale da comportare sicuramente un problema di salute?? Inoltre vorrei dire alla giornalista che le donne fotografate, non sono davvero una XXL, ma “qualcosa” di più. L’ennesima etichetta falsa.
Per i media, per la moda, per chi crede a queste cose, o sei “Skinny” o sei “Curvy”…o addirittura in questo caso, sei “XXL”. E se non sei Skinny, devi sperare di essere almeno una delle altre categorie, altrimenti ti viene una crisi mistica e non capisci più che cazzo sei, rischi di sentirti fuori posto in qualunque occasione.
“Che faccio? Compro un vestito per taglie grandi o magre? Oh cazzo, le taglie grandi partono dalla 46!!! Ma hanno quasi tutte 50 e oltre…e io sono 46/48!! E nei negozi per taglie magre non hanno quasi mai 46/48!!!! Non esiste un reparto “taglie via di mezzo“!!!! E ora???”
Io sono PARECCHIO ROBUSTA, sono “XL” (ma quella vera), e mi incazzo un tantino quando qualcuno tende a catalogare tutto. Forse è perché sono disordinata e odio le macro-categorie….non so….ma vorrei una volta tanto che qualcuno mostrasse un po’ di verità.
Anche quando ci provano, modificano qualche piccola cosa…fotografano sì donne in carne, ma col naso rifatto…è estenuante.
Cari fotografi desiderosi di combattere i falsi miti: venite alla spiaggia vicino casa mia, in pieno agosto, e fate foto alla luce del sole senza cercare le ombre favorevoli.
Cari giornalisti di moda o di “costume e società”: venite nella stessa spiaggia, insieme ai fotografi, e potrete scrivere della leggerezza della normalità.
Viva la varietà!